sabato 7 gennaio 2012

Nuovo approccio alla vita: il Facilitatore Sereno ovvero l’operatore sociale del futuro

Si può definire l’operatore sociale come persona con un background personale e culturale, con bisogni ed un sistema valoriale di riferimento, che vive con consapevolezza e secondo uno stile di vita corretto, mettendo al servizio delle persone la propria competenza.

Un professionista che lavora nella relazione d’aiuto in cui riveste il ruolo di co-protagonista. L’operatore media tra sé, altro, struttura e territorio. Il lavoro relazionale richiede una buona conoscenza di sé, dei propri valori, del proprio funzionamento in termini personali ed interpersonali e delle proprie risorse e criticità (consapevolezza).

Chi si avvicina al ruolo dell’operatore sociale, deve essere interessato all’altro, come un antropologo; il motore che lo deve muovere è la curiosità, la voglia, nell’ottica della condivisione, di “lavorare con” piuttosto che di “lavorare per”; è un esperto di metodo che si realizza nella relazione piuttosto che nell’utilizzo di tecniche relazionali, è in grado di restare aderente alla realtà dell’altro ed ha chiaro che i tempi di reazione variano da persona a persona.

Altro concetto primario è la responsabilità: l’operatore sociale è responsabile della comprensione e corretta analisi della domanda, della concretizzazione una relazione proficua, della creazione un clima accogliente.
È corresponsabile dell’attuazione del processo di cambiamento dell’utente.

La sfida professionale irrinunciabile è la considerazione dell’operatore sociale come osservatore co-protagonista del percorso relazionale, parte integrante del sistema in cui si trova ad agire, non più considerato come unico esperto, portatore di tecnicità e saperi teorici, ma persona con una propria storia e biografia; la relazione offerta non è più gerarchica e verticale, ma diviene orizzontale conducendo il processo di aiuto ad un incontro dialogico compartecipato… “mostravo le mie emozioni, fino, talvolta, al pianto. Chiamavo questo mio modo di lavorare “terapia sentimentale” (…) cominciai a cercare nuove strade per far sentire i clienti a proprio agio. Quando era il caso raccontavo loro storie della mia vita… se mi sentivo in difficoltà, specialmente se qualche mio problema personale sembrava intrufolarsi nel percorso comune, ne parlavo apertamente, e spesso ottenendo buoni risultati” (Hoffman 1992, trad. it. p.21).
InFormaAzione

mercoledì 28 dicembre 2011

COS’E’ IL SERENO?

Il buono di mutuo soccorso Sereno

Il “Sereno” è il Buono Locale di Mutuo Soccorso a sostegno dell’economia Locale, delle aziende, delle famiglie e delle persone meritevoli, che lo richiedono e lo utilizzano perchè condividono i valori di reciproca collaborazione del nostro Movimento e si impegnano a metterli in pratica.


COME FUNZIONA IL SERENO?

Una persona che si associa come privato all’Associazione riceverà gratuitamente una quota di 100 Buoni Sereni.
L’unica formalità richiesta è la compilazione del Modulo di Iscrizione  ed il versamento di una piccola quota annuale  d’iscrizione di € 10.00 per le spese di segreteria ed il rimborso del costo di stampa dei buoni.  E’ richiesta, ovviamente, l’adesione ai valori del Movimento e l’IMPEGNO a metterli in pratica nella comunità locale.
Il rapporto di “scambio” dello sconto è 1:1, cioè 1 Sereno corrisponde a 1 Euro.







Quindi 100 Sereni al mese sono comparabili, come potere di acquisto, a 100 Euro al mese.

Questo è il vero  DONO RECIPROCO, cioè il mutuo soccorso di Movimento Sereno, indotto dall’utilizzo di un un Buono basato sulla fiducia e le relazioni di una comunità.

Far rimanere una parte della ricchezza nella propria Regione(stiamo parlando di milioni di euro solo in Veneto) o nella propria città è fondamentale per sopravvivere e aiutare le persone e/o le attività in estrema difficoltà.

Questo è  un grande aiuto alla vera Solidarietà ed alla vera Sovranità!

In questo modo si passerà da una economica improntata sul dio-denaro, sul guadagno senza alcun valore etico e morale, a una economia con al centro l’Uomo, una economia dal volto umano che darà spazio alle piccole realtà locali ricostruendo l’Economia Locale, rivitalizzando e rinforzando le piccole attività , conservando e mantenendo la circolarità della ricchezza localmente.

A questo punto cosa vogliamo veramente fare?

Possiamo metterci il naso rosso di plastica, come insegnano molti nostri comici al potere, e andare in banca a elemosinare spiccioli (creati dal nulla e tassati da usurai) e continuare ad essere schiavi del Sistema per tutta la vita, oppure possiamo decidere di fare noi “marameo” all’Usurocrazia Burocratica, accettando consapevolmente NUOVE leggi  economiche RICONOSCIUTE E SUPPORTATE DALLA COMUNITA’ EUROPEA ED INTERNAZIONALE, basate su un pezzo di carta che non crea debito, ma favorisce la Solidarietà collettiva!

Esiste il libero arbitrio, per cui siamo noi a decidere e a creare il nostro futuro. Ma tutto questo, non da soli, ma INSIEME.


Cos’è il Punto Sereno?

Il PUNTO SERENO è uno spazio fisico (appartamento, corner di negozio, ufficio, stanza di casa, magazzino, capannone, etc.) messo a disposizione del Movimento Sereno da una persona associata o da un’azienda affiliata, selezionata in base a criteri di merito e territoriali.

Nel PUNTO SERENO, tramite questo nostro Responsabile di Zona, si organizza la VITA ASSOCIATIVAdegli Associati a Movimento Sereno (informazioni, iscrizioni, ritiro dei Buoni di Mutuo Soccorso, formazione, riunioni ecc.).

Si organizza il sostegno dei negozi e delle attività produttive locali virtuose, inviando loro i nostri soci per i loro acquisti.
Qui nasce e si sta sviluppando sempre più velocemente il progetto dei Punti Sereni.

Il Punto Sereno sostanzialmente ha diverse funzioni:

  • ospita e coordina gruppi d’acquisto appoggiandoli alle attività e negozi
  • crea cultura e posti di lavoro.
  • cura e gestisce le iscrizioni e la distribuzione dei Buoni Sereni.
  • assiste le imprese locali che aderiscono al Movimento funge da Osservatorio Comunale in quei comuni in cui si è attuata la convenzione (clicca qui per saperne di più)
 
Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta”.